Ammassi aperti, gruppi di giovani stelle Pleiadi e Testa di scimmia

Come promesso nell’almanacco del giorno stasera mi sono dedicato a catturare l’immagine dell’ammasso delle PLEIADI (conosciute con il nome di catalogo M45)in condizioni molto critiche di osservazione. Con la luna quasi piena e soprattutto in pieno centro abitato questo è il risultato dopo un’ora e mezzo di cattura.

Visto che ero da queste parti del cielo, a fine cattura ho spostato il telescopio sotto i piedi dei Gemelli, sconfinando nella costellazione di Orione per catturare anche un altro ammasso aperto NGC2175 conosciuto più amabilmente come l’ammasso aperto nella nebulosa testa di scimmia.

Come vi racconto spesso anche nei miei spettacoli astronomici o su queste pagine, gli osservatori del cielo si sono sempre sbizzarriti a dare nomi pittoreschi a quelle nubi che si vedono qua e la nel cielo notturno.

Ma cosa accomuna questi due “oggetti astronomici”?

Sono degli AMMASSI APERTI, ovvero dei gruppi di giovani stelle nate insieme dalla stessa “madre stellare” in pratica una nebulosa di formazione stellare formata principalmente da Idrogeno molecolare

Le stelle che compongono un ammasso aperto sono stelle calde e luminose e soprattutto sono molte e realmente vicine tra loro, in termini astronomici logicamente

Questi gruppi di stelle spesso si osservano anche ad occhio nudo in maniera molto evidenti nel caso delle Pleiadi che si vedono addirittura dalla città ad occhio nudo anche in una notte con la luna quasi piena come oggi.

Molte volte si scorgono i resti della nebulosa dalla quale si sono formate come nel caso delle pleiadi in foto. Quelle nebulosità che si osservano sono proprio i resti della nebulosa che le ha generate.

Purtroppo dalla città non si vede in maniera così evidente ma mi riprometto di fotografarvele da un luogo senza inquinamento luminoso per ammirarne la differenza reale.

Nel caso di NGC2175 (nome che qualcuno associa all’ammasso, qualcun altro alla nebulosa ma per noi questo non è importante ora) si nota in maniera evidente la nebulosa di emissione. Il motivo per cui si nota così evidente e luminosa, è perché questo tipo di nube è illuminata proprio dell’azione dell’alta energia delle giovani stelle che, nel pieno dell’energia in quanto giovani stelle, insieme ionizzano la nube, ovvero eccitano gli atomi che compongono la nube giocando con i loro elettroni trasformandone in qualche modo lo stato gassoso e regalandoci questo spettacolo dell’universo. Di solito questi gruppi di giovani stelle riescono a ionizzare una parte della nube che le ha originate mostrandocele alla vista.

Il colore rosso della nube come abbiamo spesso detto è dato dal gas che principalmente compone la nube ovvero l’idrogeno che ionizzato ci regala queste gradazioni di colore

Quando guardiamo questi due ammassi stiamo passando dai 443 anni luce circa di distanza delle Pleiadi ai più di 6.350 anni luce di NGC2175.

Ma non sono gli unici ammassi aperti godibili in queste notti. vi regalo anche quest’immagine dell’ammasso M18 che ho immortalato l’altra sera per voi tra una nuvola e l’altra. Anche questo ve lo mostrerò immortalato in un momento di maggiore nitidezza del cielo.

Dottor Stellarium

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