Nella Galassia le stelle fanno la ola

Nei giorni passati vi ho raccontato varie volte della nostra #galassia la #vialattea .
Logicamente da quanto vi dicevo anche nel mio ultimo video è talmente estesa e noi ci troviamo in un punto sperduto di questa immensa struttura che definirne la forma risulta sempre estremamente difficile. Anche perché nessuno mai potrà andare lì fuori a verificare il suo reale aspetto.
Abbiamo però moltissimi strumenti per valutare le distanze relative delle stelle e per provare ad intuirne la forma dalla disposizione dei singoli astri e così oggi vi mostro 2 protagonisti di questa ricerca intenti ad immaginare la forma della galassia vista di lato, lungo il piano di rotazione galattico. Se ormai infatti siamo sempre più sicuri che la nostra galassia abbia la forma di una spirale barrata, come si sviluppa lateralmente lungo il suo piano di rotazione? Se spesso si è immaginato come un disco piatto, oggi i dati ci portano ad immaginarlo più come un piano ondulato e qualcuno ci ha visto dentro la forma del bordo di un cappello da cow boy. Solo che questo bordo non ha pace perché sembra muoversi costantemente intorno al bordo esterno della galassia. È bellissima anche l’immagine che ha ispirato un ricercatore dell’Università della Virginia che l’ha paragonato all’onda che fanno i tifosi allo stadio. È divertentissimo pensare che le nostre stelle stiano costantemente facendo una ola nell’universo e questo ci dà un’immagine della nostra galassia estremamente festosa. E questa ola avviene mentre la galassia ruota. Fantastico!!
Alcuni ricercatori sostengono che sia il risultato dell’instabilità della galassia stessa, mentre altri affermano che è il residuo di una collisione con un’altra galassia nel lontano passato. I due protagonisti della raccolta dati galattici sono il Gaia space observatory dell’ESA che è impegnato nella misura della posizione della distanza e dei movimenti di miliardi di stelle e APOGEE uno spettrografo ad infrarossi che esamina la composizione chimica e il movimento delle stelle con estrema precisione. Grazie ai loro dati è possibile così ricostruire anche l’evoluzione di questa forma

Dottor Stellarium

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