Posted May 9, 2020 by Dottor Stellarium under Diario
Rimanendo in tema di #meteorologia ho scoperto che c’è un ricercatore del dipartimento di scienze planetarie dell’università di Berckley che studia e segue ogni giorno il meteo di Giove. A parte gli scherzi, Michael Wong studia principalmente i sistemi di tempeste e fulmini nell’atmosfera gioviana esattamente come i meteorologi terrestri studiano cicloni e anticicloni nella nostra atmosfera terrestre.
Con la “piccola” differenza che uno dei #cicloni gioviani potrebbe tranquillamente contenere il nostro intero pianeta e alcuni lo contengono più di una volta come la grande #macchiarossa .Lo scopo principale del suo studio non è fare previsioni del tempo su Giove ma principalmente comprenderne i comportamenti fisici e chimici. Per fare ciò ha degli ottimi strumenti di lavoro come il nostro caro #telescopiospazialeHubble , il telescopio #GeminiNorth che si trova alle #Hawaii e terzo ma non ultima la sonda spaziale #Juno che ha un punto di osservazione preferenziale visto che orbita intorno a #Giove e lo osserva da vicino. Per studiare bene come funziona e come è composta l’atmosfera del gigante del sistema solare a quasi 800.000.000 di km dalla #Terra si fanno osservazioni a varie lunghezze d’onda #multiwavelength prese da terra da Gemini e dallo spazio da Hubble miscelate con le immagini ravvicinate di Juno
Quello che ne è uscito fuori fino ad ora è uno scenario veramente turbolento con fulmini associati a nuvole profonde fatte di acqua, grandi torri convettive che si creano per il sollevamento di masse d’aria umida e regioni più asciutte all’esterno di queste immense colonne d’aria.
Leggendo quanto scrive Wong i fulmini su Giove non sono cosa da poco. Pare che un fulmine gioviano possa essere tre volte più energico dei più grandi #superbolts sulla Terra. Insomma un ambiente particolarmente energico e pericoloso per un tranquillo sorvolo planetario. Pensando poi che quell’atmosfera di nubi dense è costituita all’88% di idrogeno, per l’11% di elio e per il resto di metano, ammoniaca, acqua ed altre sostanze, potremmo aggiungere che non è proprio il luogo ideale per una scampagnata interplanetaria
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